Testo e ricerche di Nadia Davoli
Disegno di Stefano Baiocchi
Nell’ “Orlando Furioso” il poeta Ludovico Ariosto collocava, a simbolo del male, una donna “nido di tutti i vizi infandi e rei”, una vecchia che lui stesso definiva strega, vecchia maligna e malvagia, al soldo di un gruppo di malfattori, che agiva per il male dei protagonisti positivi della narrazione ariostesca e il cui nome insolito non traeva origine come gli altri dell’opera dalla letteratura classica, bretone e carolingia.
Si chiamava Gabrina. Come mai l’Ariosto, per un così cupo personaggio, scelse un nome insolito per la sua onomastica? Ludovico Ariosto nasce nel 1474 a Reggio Emilia nella bella casa della famiglia materna in un sobborgo della città. A Reggio era ancora viva la memoria di un famoso processo ad una donna, avvenuto quasi esattamente cent’anni prima, nel 1375. La donna si chiamava Gabrina di Gianozzo degli Albeti, e il suo processo è finora tra i più antichi per stregoneria di cui si conservano gli atti.